Le 100 parole dei musei by Massimo Negri Giovanna Marini & Giovanna Marini

Le 100 parole dei musei by Massimo Negri Giovanna Marini & Giovanna Marini

autore:Massimo Negri, Giovanna Marini & Giovanna Marini [Negri, Massimo & Marini, Giovanna]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2020-02-06T16:00:00+00:00


inventario

Ogni oggetto presente in un museo deve essere correttamente conservato, presentato al pubblico e inventariato. La registrazione nell’inventario dei dati principali di un oggetto ne certifica l’esistenza nel patrimonio dell’istituzione, ne consente l’identificazione univoca e ne attesta il valore per la società. L’inventario definisce l’identità del patrimonio conservato e il valore degli oggetti che ne fanno parte. L’inventariazione è dunque un’attività centrale nella vita di qualunque museo; esso rappresenta lo strumento di identificazione e di documentazione degli oggetti e la base necessaria per utilizzi ulteriori, interni ed esterni, dei dati relativi agli oggetti. La creazione di un inventario aiuta a conoscere profondamente la propria collezione, lo stato di conservazione ecc… L’inventario fornisce inoltre la prova legale dell’esistenza, dell’origine, delle modalità e del momento di acquisizione di un oggetto in una collezione, definendo la natura della proprietà dell’oggetto e la sua ubicazione nel museo. Si tratta di uno strumento indispensabile per effettuare ricerche sulla provenienza dell’opera o del manufatto, nonché in caso di danno o scomparsa. Anche la cessione viene registrata nell’inventario. A ogni oggetto di una collezione viene attribuito un numero di inventario, con il quale il museo si impegna, come suo proprietario o detentore, a conservarlo e studiarlo. L’inventario contiene informazioni sul manufatto, sul suo contesto e sulle sue funzioni, sulle sue condizioni e sulla sua attuale ubicazione. Aiuta a identificare l’oggetto, a definirlo rispetto ad altri e a documentare il suo stato di conservazione. Possiamo definire la scheda di inventario come una carta d’identità nella quale sono presenti: la registrazione, una fotografia e un testo scritto. La scheda è un ausilio utile anche per l’archiviazione e la ricerca degli oggetti, per la progettazione delle mostre e anche come prova documentale in caso di distruzione o scomparsa. Le fotografie possono essere utilizzate per attività di mediazione, pubblicazioni e nel campo delle pubbliche relazioni. ll numero di inventario rappresenta l’anello di congiunzione tra la banca dati e l’oggetto. I numeri di inventario apposti accanto all’oggetto devono essere leggibili e durevoli però senza compromettere l’osservazione dell’oggetto stesso. Le etichette riportanti i dati non devono sbiadirsi, staccarsi o strapparsi. Il loro posizionamento accanto ai manufatti dovrebbe essere basato su criteri uniformi, e cioè non interferendo in alcun modo con l’oggetto. Per ciascun oggetto di un inventario dovranno essere registrati almeno i seguenti dati: numero di inventario, denominazione dell’oggetto, numero di elementi o parti costituenti l’oggetto, dimensioni, materiali, tecnica, datazione, autore/artista/produttore, proprietà (del museo, deposito ecc.), modalità di acquisizione, data di ingresso, provenienza (ed eventualmente luogo di rinvenimento), nonché riferimento a documenti originali archiviati, descrizione sintetica (compresa destinazione d’uso), caratteristiche particolari (iscrizioni, parti mancanti), stato di conservazione, ubicazione.



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